IntroduzioneGli impatti legati allo smaltimento dei rifiuti hanno fatto si che tale tema entrasse di diritto tra le componenti ambientali da trattare all’interno della maggior parte dei progetti di trasformazione urbana e territoriale realizzati a diverso titolo e finanziati con differenti fondi. Tuttavia, ciò che a tuttoggi si registra è una grossa difficoltà nella gestione dei rifiuti in condizione “ordinarie” quali può essere lo svolgimento di un’attività aziendale, l’esercizio di un servizio pubblico fino ad arrivare alla produzione e smaltimento del rifiuto domestico. Tecniche e tecnologie sviluppate sull’argomento non sono deficitarie in termini di incremento della conoscenza e dell’ efficacia, eppure, forse perché adottate in tempi non utili o in maniera non adeguata, non sono bastate ad affrontare situazioni di “emergenza”. La cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania è ormai una realtà che persiste da anni tanto da caratterizzarsi come uno stato “cronico” e da guadagnarsi una voce dedicata nelle enciclopedie online dedicate al grande pubblico oltre che un sito ufficiale proprio[1]. A livello istituzionale, le procedure di infrazione rivolte all’Italia dalla Commissione Europea e la minaccia di pesanti sanzioni di tipo pecuniario, confermano la portata allarmante del problema e la sua grande attualità. Gli orientamenti comunitari in materia (Direttiva Europea 98/2008/CE) sono tali da spingere le politiche verso un’azione “preventiva” che si sostanzia nell’attivare meccanismi per la riduzione della produzione del rifiuto. L’esperienza campana, benché parossistica, risulta essere un campanello di allarme per tutto il territorio italiano e, in particolare, per quelle regioni che condividono con la Campania, problemi di carattere “socio-ambientale” quali la presenza di potenziali ingerenze di tipo malavitoso nelle pratiche di gestione. Non potendo entrare in merito all’ultima questione, è invece possibile promuovere azioni di educazione e sensibilizzazione su quelli che sono gli attori principali del processo, ossia i consumatori, fino ad influenzare, nel tempo, quelle che sono le scelte dei produttori. Il bando del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (di seguito MATTM), pubblicato nel novembre 2010 (G.U. n.213 del 22/11/2010) e inerente la “presentazione di domande di cofinanziamento per la realizzazione di progetti in materia di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile", prevedendo come asse prioritario di intervento la “Raccolta differenziata dei rifiuti e lotta alle ecomafie” (asse III), ha offerto la possibilità ad associazioni, fondazioni ed organizzazioni non governative operanti nel settore della tutela ambientale di formulare una proposta mirata alla promozione del riuso dei materiali, alla realizzazione di una raccolta differenziata corretta e al recupero e riciclo dei rifiuti. In questo scenario si colloca il progetto “GRU” di seguito descritto e destinato ad accrescere la consapevolezza degli studenti universitari sulla tematica “rifiuti” e a renderli soggetti attivi per l’applicazione dei criteri di priorità nella gestione dei rifiuti già sanciti dal D. Lgs 152/2006. Obiettivi specificiCome
già menzionato, il progetto GRU si pone come finalità la promozione di “una
politica integrata per la Gestione e la riduzione dei Rifiuti in ambito
Universitario”. Per raggiungere tale finalità, il progetto GRU si pone come obiettivi
specifici:
AttivitàAl fine di perseguire tali obiettivi sono state individuate una serie di attività, alcune di carattere metodologico, altre di tipo più operativo, da concludersi entro 12 mesi dalla data di inizio del progetto:
Output del progetto:Gli output di progetto di tipo informativo/divulgativo saranno i seguenti:
Eventi principaliI momenti ufficiali del progetto sono invece rappresentati da: · Riunione di coordinamento dei partners in cui verranno stabilite linee comuni per le varie tipologie di attività in modo da rendere anche confrontabili i risultati delle attività previste quando comuni a tutte le strutture coinvolte; · Presentazione del progetto nelle varie città coinvolte (Milano, Catania e Napoli); · Presentazione del progetto in sede europea ENEP in occasione della assemblea annuale; · Stand ad Ecomondo 2012, fiera di settore dedicata a tematiche ambientali con focus sui temi dell’energia e dei rifiuti; · Convegno finale del progetto a Napoli con presentazione delle Tesi di Laurea sviluppate sul progetto GRU e sul tema rifiuti e premiazione dei Gruppi di Lavoro. |